Mai furono parole più azzeccate!

Posted by | Posted in , | Posted on 11:27

Un mio caro collega mi ha segnalato il seguente articolo di Roberto Alajmo.
Lo trovate a questo link, ma per comodità lo riporto qui di seguito senza aggiungere alcun commento. Sarebbe superfluo. Buona lettura.

Per esempio io sono rimasto di Roberto Alaimo.

C’è un libro di Antonio Calabrò, Cuore di Cactus, pubblicato da Sellerio. Uno di quei libri che innescano ragionamenti in sequenza, come nel principio del domino. Si tratta di partire o restare, nella speciale versione del dilemma che riguarda tutti coloro che sono nati in Sicilia.
La questione è molto vexata, al punto di diventare un genere letterario a se stante. Nessun siciliano intelligente può pensare che la sua scelta, a prescindere da quale, sia la più giusta in assoluto. E del resto entrambe le fazioni - siciliani di scoglio e siciliani di mare aperto, secondo una vecchia definizione - nutrono ciascuna dubbi, rimpianti e ripensamenti. Esiste tuttavia una specificità tutta isolana, che si è acuita negli ultimi anni, e che rende l’esperienza dell’emigrazione, intellettuale o meno, ancora più frustrante. Il Nord Italia si è ormai sicilianizzato e, salvo eccezioni, lo scenario culturale e occupazionale risulta ugualmente depresso da un capo all’altro del Paese. Scappare non basta più. Bisogna scappare molto lontano. Oppure restare e piegarsi alle peggiori logiche. Nascere in Sicilia rimane una condanna. Felice il condannato cui è dato scegliere fra esilio ed ergastolo.

Ogni ondata di emigrazione segue sempre una stagione di grandi speranze dissipate. A partire sono ogni volta quelli che si erano illusi, quelli che si erano battuti. I migliori. Viceversa, tendono a restare quelli che si piegano, che si accontentano. E ogni volta la Sicilia futura si modella di conseguenza. La scrematura dei siciliani migliori fa sì che per rigenerare una nuova ondata di speranze bisogna sempre aspettare il ricambio generazionale. L’ultima migrazione-scrematura avvenne all’indomani dell’insurrezione morale susseguente alle stragi del ’92. Quasi vent’anni fa. C’è di buono che ormai non dovrebbe mancare molto.

Sciopero della Dusty a Gravina di Catania

Posted by | Posted in , , , | Posted on 01:48

In data 10/02/2010 i dipendenti della Dusty hanno indetto uno sciopero per reclamare gli stipendi arretrati di diversi mesi di lavoro, mentre Gravina di Catania e molti altri paesi dell'interland catanese si trovavano letteralmente sommersi dall'immondizia.
Ne avete sentito parlare alla tv? Avete per caso letto qualche articolo sui nostri giornali locali? Quella mattina, mi stavo recando in ufficio e sono rimasta impantanata nel traffico per ben 1h30'' per raggiungere l'ingresso della tangenziale a Gravina di Catania. Durante questa lunga attesa, senza conoscerne il motivo, facevo zapping alla radio, quando magicamente mi soffermo su di una stazione locale in cui intervistavano i protagonisti di questo sciopero. Tra le altre cose, lamentavano anche il fatto che nessuna delle testate giornalistiche locali più importanti, riportava informazioni circa lo sciopero indetto per quella mattinata.
Nel frattempo, il traffico a Gravina di Catania era letteralmente immobilizzato e nei giorni precedenti ci siamo specializzati nello "slalom stradale" al fine di evitare i cumuli di immondizia "franati" inevitabilmente sulle corsie.

Lascio a voi le conclusioni, non ho bisogno di aggiungere altri commenti.

L'Italia nel mondo ...

Posted by | Posted in | Posted on 17:42

Siamo diventati lo zimbello mondiale. Ma che vergogna.

Qualche trasmissione di satira sul "savoir faire" ...


Qualche articolo della BBC sulle simpatiche gaffes diplomatiche ...
- BBC
- The Guardian
- Time.com
- Telegraphh.co.uk

Overture

Posted by | Posted in , | Posted on 12:15

Premessa.
Questa post (e questo blog) non è propaganda politica: chi mi conosce sa che è una cosa che odio e di cui non potrei parlare perchè non conosco bene l'argomento. Ieri pomeriggio, io e il mio fidanzato, ci siamo imbattuti nella visione di un filmato su YouTube, censurato dalla TV italiana: http://www.youtube.com/watch?v=LhOJc1JBpKI . Si tratta di un documentario sulla vita di Berlusconi. E' stato solo lo spunto per una riflessione più ampia sull'Italia, che prescinde dal nostro Premier. Vi prego di continuare a leggere.

Cari amici,
in questo periodo della mia vita mi ritrovo spesso a riflettere su chi sono, sulla società della quale faccio parte, quali sono le mie ambizioni per la vita. Mi rendo conto, sempre più tristemente, che in questo paese, politica/mafia/società/educazione sono un pantano dentro il quale noi tutti viviamo, come una melma dalla quale non riusciamo a muoverci: me per prima, che non ho mai fatto nulla per tentare il cambiamento con la solita scusa "Ma da sola, taaanto, che posso fare???"

Tutti sanno che non capisco una CIPPA di politica ma che ultimamente non posso che rendermi conto che stiamo camminando in una direzione sbagliata che non riguarda lo schieramento politico di cui faccio parte o che sostengo, ma piuttosto il fatto che tutti noi siamo RASSEGNATI all'idea che mai nulla potrà cambiare. Ai video di cui sopra, ieri sera si è aggiunta una bellissima trasmissione televisiva che parlava delle energie pulite e rinnovabili ... e dello stato di "arretratezza E OSTRUZIONISMO" che allontanano l'Italia dal "risparmio di soldini" e dalla diminuzione dell'inquinamento della terra sulla quale viviamo... come se la cosa non ci riguardasse.
Qualsiasi sia l'argomento che riguarda l'Italia, sembra come se la SPERANZA sia già morta: politica, lavoro, ambiente, mafia, cultura. Davvero l'unica soluzione è scappare da questo paese? Davvero dovremmo rinunciare all'idea di realizzare i nostri sogni? Davvero siamo perdenti in partenza? Mi viene da piangere ... sul vero senso della parola. Io da sola non posso far nulla, è vero ... ma sarebbe stupendo se potessi invitare tutte le persone cui tengo, a riflettere insieme a me sul nostro futuro.

La mia idea pazza era di organizzare delle serate in cui incontrarsi, vedere video, leggere documenti e dibattere su vari argomenti... per cominciare ad innestare in noi l'idea che forse non è tutto perduto e che a star zitti, con la nostra rassegnazione in tasca, è inutile e pesante. Ripeto, forse la mia è solo una pazza idea ... ma a tenerla per me, sarebbe ancora più da pazzi.